Memorie contadine
Si avvicina febbraio. È tempo di iniziare la potatura delle piante da frutta che culminerà
nella settimana di Pasqua, con le piante di limoni, aranci e mandarini.
Stamattina anche se faceva tanto freddo, ho fatto un giro, nel mio giardino, per rendermi
conto del lavoro da svolgere da qui a Pasqua. Mi sono imbattuta nella pianta di castagno;*
ne vedete in questa foto già le gemme pronte a sbocciare; e mi è tornata alla memoria
la storia di questa pianta che vive e vegeta a soli 50 metri dal mare. Già, perché molti,
osservandola, si son chiesti cosa potesse farci una pianta che è prettamente di montagna
in un giardino vicino al mare. La storia è semplicemente carica di emozioni, come tutto ciò
che riguarda mio padre … Lui, ad un certo punto, decise che le castagne che servivano
per la famiglia per fare le caldarroste … Sì, s’era stancato di andarle a raccogliere a Carpineto.
Decise che … occorreva farne una produzione propria.
Ricordo che fece un ultimo viaggio, insieme ad un amico, per andare a Carpineto a comperare
piantine di castagno messe a dimora nei classici vasetti di plastica neri. Ne acquistò un consistente
quantitativo perché sapeva che una parte d’esse non avrebbe attecchito su un terreno che
di tutto poteva essere fuorché di montagna. Quando lo vidi arrivare con tutte quelle piantine
ebbi un moto di sorpresa, ma lui era così orgoglioso della sua dea di costruire un castagneto
a 50 metri dal mare che rinunciai ad esporgli le mie perplessità.Vanga e palotto, per una
settimana e il castagneto era costruito. Aveva piantato le castagne persino nel giardino
adiacente la casa.
Una ad una morirono tutte … non per incuria, solo perché nel terreno sabbioso e paludoso
vicino al mare non riuscirono a trovare ciò che occorreva al loro sostentamento. La salsedine
portata dal vento che spira continuamente, fece il resto … Tutte tranne una … quella di cui
ne foto ne vedete un ramo ricco di gemme … È misera. Non è cresciuta molto, nonostante
i suoi 30 anni, ma non è miserrima. Fa il suo dovere, nonostante tutto.
Ogni anno mi regala le sue castagne che, proprio perché sono poche, sono preziose. Lei ebbe
la fortuna di essere piantata a ridosso di un masso roccioso chissà perché capitato proprio lì …
Aveva quasi 70 anni mio padre e piantava semi e piantava piante, che avrebbero portato frutti
dopo molti anni. Sapeva perfettamente le sue future aspettative di vita, ma per lui la vita era eterna …
Oggi mi domando “Cos’è investire oggi legati a questa economia che vuole risultati e guadagni
nell’immediato?”
Oggi, il futuro si brucia nel vano tentativo di vivere tutto e subito ciò che una volta era concepito
come continuazione di noi stessi nel futuro.
Ora, tornando alla mia pianta, essa sta in un posto del giardino che se la tagliassi non farei
un’ombra di danno per quanto è scomodo coltivare tutto il resto intorno.
Ma si può far sparire una memoria?
Ecco anch’io la considero un investimento … Ed a chi domanda, racconto sempre la memoria
di questa pianta di castagno … e non solo, perché in quel giardino c’è una pianta di Arancio
che ha un’altra storia da raccontare ed una pianta di Olivo ed una pianta di Albicocco …
E tutte incancellabili …
(Anna Elena)
*la fotografia del Castagno