Tu … fra noi (di Corradina Triberio)

 

Signore,

concedici

grazia

e

letizia

adesso

che

sei

Bambino

fra noi.

Concedici

di portare

la Croce

quotidiana

con amore,

consola

il cuore

di molte

mamme,

sostieni

le famiglie

scoraggiate.

Signore,

Tu Bambino fra noi,

sul tuo volto

splende

la luce

della

stella cometa

per annunciarci

la tua presenza

e

la tua dimora.

Signore,

Tu Bambino fra noi,

ascolta i nostri cuori

e

proteggici

affinché

potremo

godere

del sorriso

del tuo volto

giunti

alla tua capanna.

 

(Corradina Triberio, Natale 2008)

Ruggito mancato (di Corradina Triberio)

 

Voglio

solo

lasciare

il mio

profumo.

Il Leone

che c’è in me

non l’hai

mai sentito ruggire.

Hai visto solamente

che in me c’è

un gattino

e lecca

le sue ferite.

 

Mi dispiace

non essermi

comportata

da Leone

perché

questo

avresti meritato,

gazzella

in fuga,

dopo

aver pascolato

nel mio territorio.

 

Sono Leone,

gazzella

impaurita

e sparita.

Io rimango

il Re della foresta

e

tu

continuerai

a nasconderti

nel tuo rifugio.

Scappa,

gazzella impaurita,

perché

c’è

sempre

il

Leone

in agguato.

 

(Corradina Ada Triberio)

 

No! (di Corradina Triberio)

No maschio,
no!
Non dirmi
che sono bella,
che sono stupenda
e,
dopo avermi ascoltata,
ritiri il tuo dettato.

Abbiamo
la stessa misura.

Il tuo mascolino orgoglio,
ciò che dà sfogo
al tuo orgasmo,
ciò che ti fa sentire
così maschio,
così forte,
così penetrante,
ha la stessa misura
di ciò
di cui
vedendola
hai paura

Ed allora maschio
stai zitto,
non parlare
sei solo un maschio
se hai paura
dopo aver visto,
dopo avermi ascoltata.

Ti capisco.

Però, io
“sei bella,
sei stupenda”,
voglio sentirmelo dire adesso
che hai visto,
adesso che hai ascoltato
e capirò se sei anche
un uomo.

 

(Corradina Triberio)

Tu, che eri il fiore del mio giardino (di Corradina Triberio)

 

Tra tutti i fiori

dai variopinti colori

eri il fiore del mio giardino.

 

La mia rosa senza spine

che rallegrava

con uno sguardo

la linfa vitale

del mio integrale essere.

 

All’improvviso,

la corda pazza

della terra fecondata

per darti alla luce

in questo invidioso mondo

si è attorcigliata,

allentata,

consumata

e spezzata.

 

E fù così,

mia dolce rosa senza spine,

che da fiore del mio giardino

diventasti

solo uno spazio

sfiorito

e

quando ti vedo

ho la sensazione

di

non averti

mai

coltivata.

 

(Corradina Triberio)

Liberati, donna! (di Corradina Triberio)

Liberati donna

 

Liberati, donna,

dai tuoi tabù

e

vivi di più;

comportati

con primordiale desiderio;

supera la castità

che impone il cerchio.

 

Vivi la vita

come sei nata

in quell’unicum

di corpo e spiritio

che non ti divide

dal sapore primordiale.

 

Abbraccialo

con tutto il tuo ego

fatti avvolgere dal desiderio,

sprofonda in esso,

soddisfalo

e godine,

perchè non è peccato.

 

La morale

lasciala

a chi la vuole sognare,

perchè

tutto lo è,

se seguii

l’ideale di un divieto.

 

(Corradina Triberio)

 

Il mio Re (di Corradina Triberio)

Il mio Re

 

Vi voglio narrare

la fiaba

del mio Re.

Ogni mattina

si alza all’alba

e

beve il caffè.

Accende il motore

della sua automobile

e

si reca a lavoro

che lo svolge minuziosamente

ed in modo preciso

tanto da essere

ben nominato

in tutto il suo regno

ed in quelli limitrofi.

Il mio Re

nacque anni fa

in una terra

dal clima caldo ed afoso

bagnata dall’oceano,

ma una nave lo portò

nella parte opposta

del globo terrestre

e

qui cominciò

la sua nuova vita.

Conobbe la sua regina

e

dal frutto del loro amore

nacque

la loro principessa

a cui

insegnò a distinguere

una chiave tredici

da una chiave esagonale,

un cacciavite a stella

da una chiave a pappagallo

e

quando per un bullone

l’olio di gomito non bastava

le insegnò

l’esistenza

di una valida pozione magica:

Svitol si chiamava.

Così

tra viti,

bulloni

e motori

vi ho narrato

la fiaba del mio Re.

A questo punto della poesia

so bene

che non è ben chiara

e spiegata la vostra fantasia

e che siete

curiosi di sapere costui chi sia!

Ed a tutti voi io lo voglio svelare

e

poche parole

la vostra mente deve

captare

lui è:

il mio Papà

uomo onesto

di poche parole

e

grande lavoratore.
(Corradina Triberio)

Io, ma sono ancora io? (di Corradina Triberio)

Io, ma sono ancora io?

 

Mi sono stati donati gli occhi per guardare

ed il cuore per amare,

ma non mi è stato detto che con questo cuore

avrei tanto amato

e che con questi occhi avrei pur molto pianto

Mi sono stati donati il ventre per creare ed il seno per allattare …

ma non mi è stato detto che questo ventre e questo seno

non avrebbero mai creato né allattato …

Mi è stato donato il cervello tanto complesso

ma non mi è stato detto che la mente è sol un pelo di capello.

Mi sono state donate le mani e le braccia

ma non mi è stato detto che non avrei mai abbracciato

il frutto del mio grembo …

Mi sono state donate le gambe per aiutare i piedi a camminare

ma non mi è stato detto che questo cammino sarebbe stato

in ascesa ripida.

Mi sono stati donati il fegato, il pancreas, lo stomaco

ma non mi è stato detto che avrei dovuto digerire molti bocconi amari

tali che la bile diventasse nera.

Mi è stato donato il sangue

ma non mi è stato detto che a volte esso gela,

quando leggi della scrittura nera su fogli bianchi.

Mi sono state donati gli orecchi per sentire

e la bocca per parlare ed il naso per respirare

ma non mi avevano detto che questi orecchi avrebbero ascoltato

parole di neve, che questa bocca avrebbe baciato

primavere spente ed il naso odorato ricordi di profumo.

 

Io, ma sono ancora io?

Vorrei arrivare a quel tuo sorriso che non si può comprare,

quel sorriso da amare ed accarezzare

Vorrei poter solo sfiorare l’impossibile con un dito

mi sembrerebbe di toccare il cielo

Adesso le stelle le vedo tutte spente ed il buio non mi consola,

mi guarda la Luna che mi sussurra dolci frasi d’amore

per il suo Sole che non riesce ad incontrare

Vorrei poter tornare indietro e conservare quell’attimo

per l’eternità,

e poterne fare

il mio nuovo mondo.

 

(Corradina Triberio)

Attimi (di Corradina Triberio)

Attimi

 

In quell’attimo

ho visto

la mia vita finire

ed i miei progetti

“dissolversi nel vento

e sono morta in un momento”.

In quell’attimo

ho visto

come fossero le scene

di un film

gli attimi vissuti,

gli attimi sprecati,

gli attimi finiti

e

gli attimi mai esistiti.

 

(Corradina Triberio)