Vedere la guerra (di Dario Bettati)

Vedere la guerra

 

Vedo la guerra degli uomini,


vedo gli uomini della guerra,


vittime,

carnefici,


colpevoli ed innocenti.


Vedo chi solo osserva,

chi muore,


chi uccide,


si muore e si uccide per avere

ma avere cosa.

Infine cosa si ottiene
?

Solamente fango,


polvere,


sangue,


deboli menti, 
piegate e sottomesse

proprio a quel sangue che le ha comprate.


Una guerra paga solo col sangue
 di chi muore in battaglia.

Vedo uomini che inciampano nei cadaveri,

e chi sotterra cadaveri,


chi prega davanti tombe vuote.

Vedo anime bianche
 annerite

e vedo mani aperte verso il cielo.

Dove prima ascoltavo canti


ora sento urla,
 

un requiem di lacrime.

Sento invocare Dio

anche se non vedo Dio.


Vedo solo uomini


e vedo le loro colpe
.

Lasceranno un mondo non guadagnato


a figli maledetti,

condannati 

a mangiare cenere
 e bere acqua stagnante.


Figli che festeggeranno solo una cosa,

la sofferenza dei loro padri.

 

(Dario Bettati)

Chi ama (di Dario Bettati)

L’amore è un piede delicato di fanciulla

che poggia su un sentiero di spine.

Chi ama non porge la sola mano

per alleviarne il peso,

chi ama si getta sulle spine,

chi ama si ferisce senza sanguinare.

 

L’amore distrugge l’Io, sgretola il tu,

l’amore salva solo il noi.

Ma voi, che ne sapete di noi

che ci amiamo

che sfidiamo tutte le spine del mondo

per correrci incontro.

 

Chi ama è un masochista che piange di gioia,

è un altruista di anime.

Chi ama lo fa per amore

che è dolore e piacere,

che non è mai fermo, ma torna sempre

tra le braccia di chi ama davvero

 

(Dario Bettati)

Città di statue (di Dario Bettati)

Un uomo pazzo vaga in una città di statue,

immobili,

ma non per lui.


Per lui esse cantano,

con lui esse danzano,

in lui esse vivono.


È follia?

L’uomo porta con sé dei doni,

porta la musica,

porta la danza,

porta la speranza,

la vita.

 

È follia sperare nella vita?

È follia vederne dove non ve n’è?

È follia sognare di vivere?

 

In una città di statue,

l’unico uomo pazzo

è anche l’unico vivo, veramente.

 

(Dario Bettati)

Cammino (di Dario Bettati)

Cammino

 

Cammino su questa terra con volto anonimo,

non curandomi degli sguardi,

né dei volti né delle voci,

né delle vite che mi passano accanto.

Non mi curo neanche di me stesso

nonostante io sia il mio unico compagno.

 

Avanzo con passo svelto,

accelerando la mia permanenza su questa terra,

lungo la via, spesso, sono tentato

di cambiare strada, di rallentare, di fermarmi.

Ma oramai non ascolto neanche la tentazione

perchè essa può solo offrirmi altra terra da calpestare.

 

La via è ancora lunga

e sono stanco di camminare.

Dopo tanta strada

ancora non so chi io sia

 

(Dario Bettati)