Tra le terre di Accabadora (di Eliana Pizzo)

Tra le terre di Accabadora

Un giorno trovandosi ad un bivio decise di prenderela strada dei ricordi, portò con sé il suo cuore. Ingenuamente lo custodì in mano, pensava che l’amore che esso emanava avrebbe echeggiato tra gli alberi di quella terra cosi forte e maestosa. Salì su quel treno così obsoleto che le sembrava di essere su di una carrozza di marzapane; era così entusiasta e felice pensando a ciò che le premeva ritrovare. Intanto il cielo cantava la sua ultima canzone, una dolce ed offuscata ninna nanna che emanava un senso di pace, ma le faceva tremare il cuore. Coraggiosa e fiera, continuò a salire lungo la vallata, convinta che il suo amore fosse più forte di tutto e tutti. Aprì quella porta con tutta la forza che aveva in corpo, dolcemente la rassicurò solo per essere certo che lei si fidasse davvero, non ci volle tanto … lei era così ingenua! Nel momento stesso in cui lei si girò per godere di quel momento, spinse la lama più forte che poteva, per assicurarle morte certa; furtivamente andò via alle sue spalle. Non ebbe neppure il tempo di voltarsi, l’elfa non faceva che pensare che era fuggito senza neanche accertarsi che ella fosse morta per davvero, del resto la conosceva bene, sapeva che l’aveva uccisa per davvero. Si alzò un canto stridulo e cattivo tra le fate di quel bosco, la maledicevano; intanto cercava di percepire cosa provava,sentiva una caldo pungente ed il suo dolce cuore spegnersi lentamente, trovò la forza per girarsi, guardando fuori dalla porta da dove il suo aguzzino era fuggito. Pianse un pianto sordo e muto,fino a quando le lacrime terminarono, il canto diventò un addio e la sua smorfia di dolore … un dolce sorriso

(Eliana Pizzo)

Elogio alla follia (di Eliana Pizzo)

Elogio alla follia

 

Cariche di vento in ombre olivastre, emozioni raccontano

sensazioni, c’è tutto al di là del concreto. Tremori, paure che slegano sospiri

infinitamente finiti. Sei il bello ed il cattivo tempo di un valzer bislacco.

Sei odori, sapori, colori di qualcosa che mi sfugge nel momento stesso in cui

lo penso. La mia anima ha scelto il tocco gentile di un cuore tremante, in

abbracci che portano con sé echi primordiali. Sei palesemente la negazione di

te stesso. Sono pietra, aria, libera, certamente consapevole.

 

(Eliana Pizzo)