Io non so … (di Alessia Lo Bello)

 

Io non so arrendermi al doppio di me
Non so arrendermi al lenire del respiro
Io non so arrendermi al respiro
e trattengo vincente la vena in tensione
che protegge il bozzolo affinché non prosperi
e non si faccia vento e farfalla

Io non so arrendermi all’amore
che nutre e accresce il mio sangue
Non so arrendermi a questo sacro
che con palpitazioni d’oro avrà sapore di stella

Io non so arrendermi a questo consunto corpo
che serba un passato e ostruisce nuove proliferazioni
Non so arrendermi a questo corpo di globuli antichi
ove pullulano stelle ancor troppo sterili
per profumare della loro essenza.

Io non so arrendermi al dono della vita
Desiderio di resa,
non altro è che abbandono di una vittoria vana,
proclamazione di libertà,
varco del mio sacro.

Presto giungerà a me il dono,
sarà il dono a farmi vinta
sarà la vita a farmi viva
a forma di vita.

 

(Alessia Lo Bello)

Ricordi (di Alessio Lo Bello)

Ricordi

 

Ricordi,

tra le mani scorrono come sabbia.

Un tempo, un passato, una vita.

Setaccio memorie antiche.

Tra le dita fluiscono veloci

Pianti pastosi, visioni infantili

Si intrecciano, si incastrano, si fermano.

Immagini poco limpide

Gravano sulle mani.

Ricordi,

Li plasmo, li chiudo

in catene sul corpo

 

(Alessia Lo Bello)

Anima al guinzaglio (di Alessia Lo Bello)

Anima al guinzaglio

 

Respiro che mi appartieni

Respiro che io stesso origino

Perché tanto distacco?

Vieni con me

Dentro alleggerisci questo corpo dolente

Quest’anima trafitta

Vieni a sollevare la assetata

E sterile carne su cui m’imbatto

Vieni a liberarmi

A redimermi da pesantezza grave

Tu, contrappeso

In cui io ritmicamente accado

Tu, accordo dissociato di queste membra

Inebriala, incantala, ubriacala

Affranca quest’anima al guinzaglio

 

(Alessia Lo Bello)

Forse (di Alessia Lo Bello)

Forse

 

Lentamente

Un passo alla volta

Il sentiero è lungo

Tortuoso e buio

Ma accelero, scivolo

Cado e mi rialzo

Ombre, forse un po’ di luce

Speranza, proseguo

Cerco forme a cui aggrapparmi

Trovo qualcosa

Sembra a me di scivolar di nuovo

Striscio

Continuo, ho paura

Mi spinge qualcosa innanzi

Forse è un incubo

No, forse è un sogno

Forse tornerò indietro

Sono curiosa, però

Adesso

 

Luce da sempre ignota

Non riesco ad afferrarla

Ma è così bella

E’ tutto vero?

Non conosco risposta

Continuo a cercare

No, continuerò a scivolar giù

Ma forse andrò avanti

Forse, forse

 

Forme

Forse

Devo?

Forse?

Torno a piedi

Da me

 

(Alessia Lo Bello)

Primitivo segreto (di Alessia Lo Bello)

Primitivo segreto

 

La mano sfiora un cielo bigio

Solleva gocce di rugiada

come il caos che scorre

cola dalle tempie

e cinge e il capo avvolge.

Pallida la mano trema

di un rosseggiar che mormora

E’ gelida, intorpidita

Incerta, imprecisa si muove

Ansima come ciò che è inciso

e murato nel petto

Dolcemente quel rosseggiar preme

bramoso informe infermo

infinito

La mano comincia a cigolare,

stride e quasi scricchiola

Raccoglie quel rosseggiar tramato

E rossa divien lei stessa

O essa!

Frenetica

Avvia una danza

Su note del color di porpora

E trascina le gambe

svelando

primitivo segreto

 

(Alessia Lo Bello)

Nel flusso di un’emozione (di Alessia Lo Bello)

Nel flusso d’una emozione

Ed è in albe come queste, in questo mattino, in questo cielo e in quest’aria forte della sua delicatezza che attraversa le barre e le parvenze, che ringrazio il Mio dio, quel dio di essere in vita. E ringrazio me, per aver toccato il fondo e svelato la Mia verità e i miei colori. Respiro e batto forte i piedi. Sbatto e abbatto con la testa, con il cuore nella testa e questi piedi dentro la testa. Solo io. Io e il Mio corpo. Ballo attorno a questi fiori e quest’aria giovane e limpida. Me e il Mio Centro. Fiori cipriati che accolgono su di loro due foglie non più tremanti. Perfette imperfette e bianche.

(Alessia Lo Bello)