… da un sogno (poesia di Anonimo a1)
Saliva su per gradini
di pietra.
Erano tanti,
tra due cornici
di ortiche;
recitava una
nenia magica
ed accarezzava
quell’ortica verde
non più pungente,
ruvida né urticante.
Poi, fiori
gialli
dal gambo verde.
Ne strappava
i gambi e ne succhiava
l’umore. Tutto magico.
E i gradini
si aprivano ad una sorta di
terriccio piano.
A sinistra, alberi
ordinati,
a destra, un edificio
pieno di libri
antichi.
A sinistra
il gioco
le corse
le risate
A destra tutt’altro
E il bimbo
cresceva
Si trovò da libero
come in una prigione.
Le finestre, alte
da non far vedere nulla
e corredate
da inferriate
che rendevano l’ambiente
a dir poco
misterioso.
Imparò molte
cose
Andò via
ed il sogno …
infranto!
Più nulla.
Sì, non ho visto
più nulla.
Ero uscito dal sogno
e mi voltai
e vidi ancora una volta
quel bimbo
che non comprendeva
perché le imposte aperte
delle finestre
mostravano la natura
fatta a quadri …
(Anonimo a1)