Senza titolo, Poesia di Chiara Taormina

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Arrossisce il cielo
all’imbrunire
Accarezzato
dal delicato zefiro
elargisce all’umanità
lembi d’universo
I mortali
invocano suppliche
alle stelle del mattino
Lasciano
che sguardi melanconici
appassiscano
nella corteccia blu
dell’infinito

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(CT, Senza titolo, copyright)

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Vita oltre i sentieri

Voglio sfamare il cuore ammirando l’arte di ogni tramonto, seguire il calore sul filo del cielo fino alla grondaia di stelle. Trovarmi ubriaca di sogni in questo sentiero di luce e riversare in mare onde di speranza. Vita oltre i sentieri che le barche d’alba hanno coperto con veli di seta.

(CT , Vita oltre i Sentieri, 22 Luglio 2022)

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Riflessione della Poetessa Chiara Taormina

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La poesia è solo dolore?

Arcano è tutto, / fuor che il nostro dolor.
(Giacomo Leopardi)

L’incontro della poesia con la pagina bianca è un momento intimo dell’autore che alleggerisce il fardello della sua anima, attraverso versi ispirati. In questo caso è soprattutto un’emozione dolorosa a fornire l’ispirazione, il furor, che porterà l’autore a dissacrare il foglio con tutto la forza del suo disagio. Molti poeti hanno scritto sull’angoscia che dilania l’essere umano, che non lascia spazio alle illusioni di un mondo imperfetto. Eppure scrivere è un puro processo d’immaginazione che potrebbe condurre, non solo il poeta, ma ciascuno di noi, a peregrinare lontano dagli spazi angusti del reale contesto. Ma la fantasia richiede libertà assoluta dalle pulsioni che ci tengono ancorati al vissuto vero e concreto, essa è la totale e incondizionata capacità di astrazione. La miscela di poesia e fantasia è la combinazione eccellente per trovare nei versi poetici un nuovo scopo: vedere la vita con gli occhi ingenui di chi spera che tutto sia possibile. La poesia non deve essere solo dolore, rimpianto, angoscia, disillusione, essa può e deve incarnare la parte gioviale dell’esistenza.

(Chiara Taormina, La poesia è solo dolore?, 2 Aprile 2022)

A mia madre che ha vissuto la guerra, Poesia di Chiara Taormina

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A mia madre che ha vissuto la guerra.

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Caddero come lacrime dal cielo

le bombe della guerra

sul soffitto del tempo

e una bambina

dalle scarpe di cartone

seguendo la ruggine dei sogni

sul suolo ombrato

di fughe e pianti

alzò lo sguardo

ai sospiri dell’infanzia

trasformando

l’orrore in speranza

Vide i piedi nudi

e sgranando gli occhi

sulla nuda pietra

che piagava ancora

le ore di libertà

si arrese alla fatica

dell’attesa

per vedere arrivare

il volto del liberatore

Quanti sospiri

quante albe specchiate

sui cocci

di quelle scarpe di cartone

Oggi nella mente

d chi ricorda

un’ombra incombe

Quelle impronte

mai impresse furono

come onda del mare

che immensa e implacabile

sommerse il destino

di un mondo malato

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(Chiara Taormina, A mia madre che ha vissuto la guerra, 4 Marzo 2022)

Pensare, Poesia di Chiara Taormina

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Pensare

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Lembi di speranza

sono fantasmi al tramonto

Antichi ruderi che

sviolinano note

alla città del passato

I vecchi ricordano

specchiandosi

in cenci di brodaglia

Pensano ai guardiani

delle porte

Volti di pietra

che origliano

il futuro

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(Chiara Taormina, Pensare, 1° Marzo 2022)