Riflessione della Poetessa Chiara Taormina

.

La poesia è solo dolore?

Arcano è tutto, / fuor che il nostro dolor.
(Giacomo Leopardi)

L’incontro della poesia con la pagina bianca è un momento intimo dell’autore che alleggerisce il fardello della sua anima, attraverso versi ispirati. In questo caso è soprattutto un’emozione dolorosa a fornire l’ispirazione, il furor, che porterà l’autore a dissacrare il foglio con tutto la forza del suo disagio. Molti poeti hanno scritto sull’angoscia che dilania l’essere umano, che non lascia spazio alle illusioni di un mondo imperfetto. Eppure scrivere è un puro processo d’immaginazione che potrebbe condurre, non solo il poeta, ma ciascuno di noi, a peregrinare lontano dagli spazi angusti del reale contesto. Ma la fantasia richiede libertà assoluta dalle pulsioni che ci tengono ancorati al vissuto vero e concreto, essa è la totale e incondizionata capacità di astrazione. La miscela di poesia e fantasia è la combinazione eccellente per trovare nei versi poetici un nuovo scopo: vedere la vita con gli occhi ingenui di chi spera che tutto sia possibile. La poesia non deve essere solo dolore, rimpianto, angoscia, disillusione, essa può e deve incarnare la parte gioviale dell’esistenza.

(Chiara Taormina, La poesia è solo dolore?, 2 Aprile 2022)