Un giorno di Giugno, di %

Un giorno di Giugno


Autobus fermi

Gente che mormora

Gente che grida

Crisi

Falkland

e altro

e poi altro ancora


Tu osservi

Bandiere rosse

accarezzate dal vento tiepido di Giugno

Tu osservi le tue bandiere rosse

Tu poeta osservi

e non ti si vede.

La natura accarezza pure te, oggi,

come accarezza gli stendardi al vento

Tu osservi triste e felice

poeta distratto

ma la Storia sa sol

degli stendardi

degli striscioni

delle grida

del chiasso di tanti poeti impazziti

E tu invece ricordi i tempi gai e tesi del Liceo

Gai per un sorriso di una fanciulla

Tesi per il teorema non ripetuto

al vecchio professore


Tu

tu non sei

La Storia dice: non è

Ma il poeta continua a lambire il tempo che osserva

Quel tempo che è di colui che è già

poeta impazzito

(%, V.2.6.. 1982. PA)

52.75.00. -Poesia di %

52.75.00.

Potrei
avvicinarmi a te

Numeri
già composti
in un ordine
statico

Ponte
non fruibile
di discorsi
costruiti
di pause
interminabili

Parole
che non riescono
a tradurre
i nostri pensieri
e che disegnano
una unione di amore

Puzzle facile
puzzle difficoltoso
che conserviamo
gelosamente

52.75.00.

Una composizione
numerica
di cifre
di cui noi
possiamo fare
a meno

(%, 18 Marzo 1982)

d’un tratto (poesia di %)

d’un tratto

 

veloce
sfrecciava
un’automobile

il cielo
color d’un mar
azzurro

nube
nessuna

d’un tratto
la notte
gli precipitò dentro

accese i fari
e forse non capiva
verso dove correva
più non sapeva

il volante stretto
tra le mani
scavava
in quella notte
per riscoprire
di quel cielo
qual  ricordo con sé portasse
qual  immago l’accaduto avesse

e intravide
in attimo
di luce
un addio
sol un addio,
contro voglia
udito
ma ripetuto
e più volte
per ferir di più
forse
e tutto ciò era
ancora

in quella
notte
con un sentor
di dialogo
che a perdersi andava
e lor con esso:
-Sei pazzo!
-Io preferisco definirmi folle.
-Che differenza c’è?
-Son convinto di esser folle e non pazzo. Tu?
-Io non sono né folle né pazza
-E che sei, allora?
-Me stessa!
-Anch’io potrei essere  me stesso
ma il folle è più se stesso che altri
-E chi l’ha detto?
-Follia
che accarezzar sta
un lui
una lei
che poi
a schiaffeggiar
starà
come graffiante cancellino
quasi gessetto nero
su nero
di lavagna
che tante di forme
ha viste
comparir
e poi
sparir

 (%, d’un tratto, 2018)

Sol regina (poesia di %)

 

Tu mi guardi
mentre i panni stiri

Io leggo
e tu non mi comprendi

Vorresti  un aiuto
che da me non viene

Io leggo
continuo a far quel che ho sempre fatto
e non sol quello

Tu mi guardi
mentre i panni stiri
e sudando pensi ch’or  tu sol regina sei

E … lavoratrice fosti educatrice e salvatrice
Tu mi guardi mentre i panni stiri
e non sol quello fosti  ma tele matite e pennelli

e sudando
già, e non sol ora,
sempre regina per me fosti

(%, 2018)

e non sol sesso, di %, 2018

 

molti gli uomini buoni

forse, tutti

chi non lo è, bestia famelica

ed io so chi ragione avesse

chi sosteneva che natura “umana”

buona fosse

e Società imputridivala

fin a trasformar bontà dell’uomo

in fradiciume tal

che l’uomo in bestia mutasse

 

chi ignora che annullar la Società necessiti

per ritrovar dell’uomo la natura

che non nel suo sesso stesse

né sì per la donna

so io chi così pensasse

 scrivesse

narrasse

ma …

in tal modo non operasse

perché?

perché uomo, donna

altri

e non sol sesso

(%, e non sol sesso, 2018)