Soffermandomi su … (di Jessica Picardo)
Soffermandomi su …
Ti accontenterai del poco
di quel poco che basta per rendere un essere umano felice.
Ti accontenterai,
ridendo di qualcosa per cui io non potrei mai sorridere.
Ti accontenterai di tempi lenti,
spazi vuoti e sguardi nuovi
che guardano in qualsiasi direzione
tranne che in quell’ultima sequenza
in cui quell’ultimo squarcio di tempo è riuscito
ad urlare amore con voce stridula in quella terra arida,
in cui i sogni hanno perduto il nome,
in cui tutto quello che bastava era
dirsi quelle due stupide parole.
Ti accontenterai.
Di orizzonti già visti e strofe già lette.
Accarezzerai pelli che non ti appartengono,
per tornare alla fonte delle tue incertezze che
hai cucito con maestria degna d’una Penelope
schiava di un amore e di un pensiero che non osa fare,
schiava di una vita che è costretta ad inventare.
Imparerai ad amare con il cuore degli altri,
a vedere i sogni di chi ormai ha preso i frutti di quella vertigine esagonale
che non può farti più male
perché, adesso che hai affogato il tuo sentimento folle,
non l’hai eliminato; e, se dovesse risuonare ancora
col brivido di un mattino sempre amato e mai vissuto,
lo ingoierai come il peggior pensiero che tu abbia mai avuto,
perché questa è la più straziante idea di un amore che
non ho mai vissuto.
(Jessica Picardo)