Soffermandomi su … (di Jessica Picardo)

Soffermandomi su …

 

Ti accontenterai del poco

di quel poco che basta per rendere un essere umano felice.

Ti accontenterai,

ridendo di qualcosa per cui io non potrei mai sorridere.

Ti accontenterai di tempi lenti,

spazi vuoti e sguardi nuovi

che guardano in qualsiasi direzione

tranne che in quell’ultima sequenza

in cui quell’ultimo squarcio di tempo è riuscito

ad urlare amore con voce stridula in quella terra arida,

in cui i sogni hanno perduto il nome,

in cui tutto quello che bastava era

dirsi quelle due stupide parole.

Ti accontenterai.

Di orizzonti già visti e strofe già lette.

Accarezzerai pelli che non ti appartengono,

per tornare alla fonte delle tue incertezze che

hai cucito con maestria degna d’una Penelope

schiava di un amore e di un pensiero che non osa fare,

schiava di una vita che è costretta ad inventare.

Imparerai ad amare con il cuore degli altri,

a vedere i sogni di chi ormai ha preso i frutti di quella vertigine esagonale

che non può farti più male

perché, adesso che hai affogato il tuo sentimento folle,

non l’hai eliminato; e, se dovesse risuonare ancora

col brivido di un mattino sempre amato e mai vissuto,

lo ingoierai come il peggior pensiero che tu abbia mai avuto,

perché questa è la più straziante idea di un amore che

non ho mai vissuto.

 

(Jessica Picardo)

Oltre (di Michelle Lalibellula)

Oltre

 

Tra queste mura

un santuario di pensieri,

la forza del vivere oltre il

muro della paura.

Petali di parole

sulla bocca come

anima annaspata

nel silenzio delle attese.

Il conforto dell’aurora,

l’alba della vita.

Un mondo in una stanza

pregna di respir

di intime carezze

tra le solitudini che

si abbracciano

nella pelle nuda.

Tra i fianchi ondulanti

mani flessuose

che affondano

le dita dentro l’angolo

più intimo del cuore.

 

(Michelle Lalibellula)

Lasciati amare (di Daniele Montandon)

Lasciati amare

 

Nascosta dietro una maschera tu vivi

Che a lui vuoi bene e sei con lui felice fai tu capire

A lui tu hai il cuore incatenato

Ma sognando tutti i giorni nuovi amori

 

Ti guardan tutti e tutte ti salutano

Sei cosi bella da non poterne io più

I tuoi silenzi, gridando cosi forte,

giocano a sorte con la tua virtù

 

Lasciati amare ti dico, lasciati amare,

ché il nostro Amore sempre più splenda

Di tristezza non so che farne,

butta la maschera e amami di più

 

(Daniele Montandon)

Il gradino dei miei sogni (di Stella d’Oriente)

Il gradino dei miei sogni

 

Ogni tanto sto seduta su quel gradino

di quella scala

dei miei pensieri

Sul primo, ché porta ai

sogni e incontri virtuali

dove racchiusi sono i miei ricordi

che conservo come se bambina fossi

Piacevole starmene lì e sognare, pensare, ricordare

quei momenti con te vissuti,

i nostri giochi e quelli che avrei voluto fare

le parole, i sorrisi

e le risate ricolme di reali emozioni,

il mio correre verso una

tastiera

sol per incontrare te

E mi sospendo

Tutto ridiventa magico,

anche se condito da pizzico d’amarezza,

e … iniziano a scorrere sul mio viso

Mi mancano quegli incontri,

nei quali mi abbandonavo all’illusione

di essere il tuo sogno

Riapro gli occhi, però,

e m’accorgo che

si può sempre stare seduti su d’un gradino

Quello dei sogni

Quello dei bei ricordi

costruiti con te

(Stella d’Oriente, 4/06/2015)

Non perdersi (di Patrizia Gerbino)

Non perdersi

 

Scivolate lenti

come giganti

chiusi nel vostro mondo di adulti

Indifferenti

andate avanti come automi

con i vostri bagagli pesanti di vita

Guardate

i nostri occhi sognanti

le nostre mani anelanti

la nostra anima pura

come la prima brezza che sfiorò la natura

Noi siamo la luce l’amore la gioia la speranza

Noi siamo argilla morbida plasmante

Noi siamo ciò che voi vorrete

Noi siamo ciò che voi eravate

Guardami

sono il bambino al quale hanno rubato i sogni

sono il bambino maltrattato, deriso

sono il bambino con le mani sporche

sono l’ orfano, l ‘escluso, l’affamato

sono bianco nero giallo

sono cristiano musulmano indù

sono il discriminato, l’isolato

Voi

che rubate sogni, speranze, futuro

abbiamo diritto di crescere, giocare, studiare, volare

non caricateci dei vostri egoismi

delle vostre colpe, delle vostre sconfitte.

Abbiamo musica , ritmo nel cuore

vogliamo danzare e parlare d’amore

Siamo bruchi ma saremo farfalle

piccole Trilli in un mondo in tempesta

dateci amore

e amore saremo

stendi la mano

apri il tuo cuore

e questo mondo insieme cambieremo

(Patrizia Gerbino)