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Il distacco
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Infrangersi nel rumore e non sentire più
Toccare con le dita le viscere del dolore
E non aver paura.
Implosione anelante
Tremenda ansia
Di pori, di occhi, di mani
Che, come steppa arida,
Non riescono a sputare lacrime
E non si placano più.
Gelida coscienza viva, pensiero statico
Sintesi immensa di memoria stordita
Che si trasforma in un unico ricordo
Che è solo forza trascinante
Di infinito amore
Di cui mi sento nuda
Per sempre condannata
Ad un’eterna veglia senza pace.
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(Barbara Miranda, 17 marzo 1990; Poesia già pubblicata ne Il Blog nuovaraccoltadipoesieperatore2 in altervista org )