Racconto di un gattino nero, inserito il 29 Novembre 2021 dalla Poetessa Luisa Mocciaro (che rinvia al Club dei Gatti neri)

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Fatte le presentazioni, vi racconto un po’ di me. Sono nato un freddo giorno di marzo del 2019 ,nel giardino della casa dove adesso vivo. Eravamo una numerosa cucciolata ed io ero l’ unico micio nero tra tutti i fratellini tigrati e uno dal pelo fulvo. La mia mamma biologica non mi curava ed io ero sempre solo, non vedevo ed ero molto piccolo e denutrito. È stato così che la mia mamma umana ,un giorno di pioggia ,mentre portava il cibo a tutta la mia famiglia mi ha visto per la prima volta . Era domenica e c’ era anche quello che sarebbe diventato il mio papà umano che, senza pensarci due volte ,insieme alla mamma, mi prese e dentro la tasca della sua felpa feci il viaggio fino a dentro casa. Avevo circa 15 giorni e con grande sorpresa dei miei e dello stesso veterinario ,mangiavo da solo e per non so quale miracolo, anche la carne . Il dottore era molto scettico a causa dei miei esigui180 grammi e le condizioni di salute non proprio incoraggianti ..Io però sono un combattente e fin da subito dimostrai alla vita stessa e al mio destino che la caparbietà e l’ amore dei miei nuovi genitori avrebbero vinto su tutto. Le cose andarono alla grande fino ai primi di settembre quando una mattina ,mamma e papà mi trovarono immobile e con la bocca aperta .Una corsa disperata alla più vicina clinica veterinaria e per un pelo, dopo avermi messo sotto ossigeno e accortisi che i miei piccoli polmoni erano pieni di liquido, me li svuotarono con una siringa e mi ripresi . Era oscura la ragione di questo sintomo, così indagarono. Ma non c’ era molto tempo..infatti il giorno dopo accadde di nuovo e dunque fui nuovamente svuotato da questo liquido siero emorragico. A quel punto fu chiaro a tutti i dottori che era il caso di effettuare un esame molto accurato con un particolare macchinario usato da veterinari con una qualifica specifica. Avevo bisogno dell’ ecocardio. Ciò che risultò da quell’ esame pose fine alla serenità e al clima festoso che fino a qualche giorno prima regnavano in casa . Fu una sentenza terribile : sono nato con una grave malformazione cardiaca ed entrambi i lati del mio cuoricino non funzionano bene e i miei ventricoli sono molto più spessi del normale . Non avevo chance ,così dissero a mamma e papà . Dissero loro di tornarcene a casa ,elaborare la notizie e tornare non appena fossero stati pronti per addormentarmi . Le 48 ore che seguirono furono per loro atroci e piene di dolore . Ma una decisione fu presa: non ci saremmo arresi. Avevano detto ai miei di somministrarmi,tanto per provare ,un diuretico e una pillola per il cuore ,non una cura perché per quello che ho solo un trapianto di cuore mi avrebbe potuto salvare, ma sappiamo bene ,che per noi pelosi ,cose così purtroppo non esistono.Bene,sono un combattente ,ve lo avevo detto! Sono passati due anni , si è vero ,sono sotto farmaci due volte al giorno e mi sottopongo a visite specialistiche continue ,ma SONO QUI E SONO VIVO PERCHÉ L’ AMORE FA ANDARE AVANTI!I miei genitori fanno tanti sacrifici perché curare un peloso purtroppo costa tanto. Dovrebbero dare la possibilità di farci inserire nello stato di famiglia affinché il diritto alla salute sia prerogativa di tutti e non solo degli umani. Arriveranno a tanta civiltà?Malgrado tutto sono un micetto vivacissimo che ama stare a scorazzare tutta la notte per casa e a guardare i salti e le piroette che faccio ,nessuno penserebbe che io sia malatino. Non posso mettere peso perché i diuretici non me lo consentono e anche perché con il cuoricino così il metabolismo è velocissimo ,ma vivo ed ogni giorno è un dono che sia io che i miei genitori ,affrontiamo intensamente ,godendo di ogni singolo istante insieme .Siamo uniti . Siamo una famiglia vera.Grazie ❤️

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Racconto di un gattino nero, inserito il 29 Novembre 2021 dalla Poetessa Luisa Mocciaro (che rinvia al Club dei Gatti neri)