Barbara Miranda, Una Raccolta di 16 Poesie

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Una Raccolta di 16 Poesie
di Barbara Miranda

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Il muro

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Il muro dell’alienazione

Trafitto da un nastro di luce.

La mia mano

Nuda

Annaspa nel vuoto…

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Barbara Miranda, Il muro, 26 luglio 1990

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I tuoi suoni

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Repentina intuisco nuove direzioni

Svelo nuovi segreti

Appuntati in cartoncini di minerva

Scopro rotte sconosciute…

Ti seguo ad occhi chiusi.

Suoni silenziosi

Piazza brulicante di rumori.

I tuoi suoni solo io li sento.

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Barbara Miranda, I tuoi suoni,  28 agosto 2011

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Erik Satie

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Fiato sprecato,

Tempo sprecato,

Dolore sprecato,

Vita sprecata,

Amore sprecato

Comunque sprecato.

Energia olistica

Che esplode

E si frammenta

A caso, sprecata,

Sporca

E ridipinge

I luoghi della vita.

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Barbara Miranda, Erik Satie, 29 settembre 2011

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Naturale

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Un gesto naturale e pulito

Come tendere la mano all’invisibile.

Non che non ti veda

Chi chiude gli occhi su di te…

Prurito, fastidio,

Come di luce abbagliante.

Moscerino.

La punta della mia penna

 Al centro dell’iride.

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Barbara Miranda, Naturale, 22 ottobre 2011

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Imploso e assurdo

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La tua voce sorda e afona

Aspetta il mio silenzio

Per urlare, strapparmi i capelli, frustare.

E’ tutto imploso e assurdo.

Non sarebbe successo niente

Se ti avessi baciato

Almeno una volta

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Barbara Miranda, Imploso e assurdo,  22 ottobre 2011

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Fili elettrici

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Come vorrei essere nuova di zecca.

Disconoscere.

Barcollare piena di stupore

Su fili elettrici tesi sporchi di nuvole…

Energia brivido senza paura.

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Barbara Miranda, Fili elettrici,  02 novembre 2011

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A mia madre
(venti giorni prima che  andasse … via)

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Sotto la mia ala

Ti nascondo sotto la mia ala

io bimba figlia/madre

Senza madre.

Così vuoi andare via

senza svelare i tuoi segreti

senza un tocco

senza pace.

Fangosa e liquida

scorro sul tuo biancore

d’impenetrabile marmo

d’assordanti stoici silenzi

e non ho ancora imparato

abbastanza.

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Barbara Miranda, A mia madre, 16 Novembre 2012

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Non dormo

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Una canzone è una fotografia di un momento,

Come può competere con la somma

 Degli infiniti istanti

Che si susseguono incessanti e vivi

E diversi e uguali?

La somma di tutte le insonnie

Non raccontate…

Qui e ora…

Senza musica

Senza luna d’estate

Senza nessuno…

Solo rumori di sottofondo

Di un condominio di città.

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Barbara Miranda,  Non dormo, 18 novembre 2011

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Sangue

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Il mio sangue nelle tue tasche.

Sordo urlo di dolore.

Dorso pungolato

Nel grafico delle coordinate perfette.

Il mio sangue cola, non ristagna:

Macchia di acquerello flebile

Le bianche cuciture

Le vane sciocchezze di nero puro.

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Barbara Miranda, Sangue, 21 dicembre 2011

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Svarioni

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Quanti svarioni e stupide insonnie.

Anche ora che c’è silenzio.

Fame-freddo-caldo-sete-sigaretta.

Devo decidere proprio tutto adesso?

Quante vane facce sciocche nel mio specchio…

Mi perdo in una goccia e poi scavo un sassolino.

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Barbara Miranda, Svarioni,  01 gennaio 2012

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Sangue pazzo

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Dove va a finire tutto il tempo sprecato,

Dietro quali porte brulicano le realtà illusorie?

Stanze illuminate da musiche e danze

Di ebbrezza sterile.

Stordimento.

Folli circonvoluzioni di niente.

Scorie epidermiche da scorticare.

Sangue pazzo da far scorrere.

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Barbara Miranda,   24 gennaio 2012

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La beffa

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Troppo svegli, troppo svegli

Che beffa e che tortura!

Quanto sarebbe meglio

Scivolare nel liquame

Senza percezione alcuna.

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Barbara Miranda,  La beffa,  29 gennaio 2012

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Chiodo schiaccia chiodo

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Chiodo schiaccia chiodo

Spiga eretta al sole

Fremo al vento anossico e torrido

D’una immaginaria estate.

Estate di frutti rossi e fiori di cactus.

Estate di azzurri e di gioia

Arriverai una volta sola anche per me?

Chiodo schiaccia chiodo.

Tutti qui i troppi chiodi

Conficcati a fondo e avvinghiati

Alle mie nude ossa.

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Barbara MirandaChiodo schiaccia chiodo, 31 gennaio 2012

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Gioventù

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Bastava solo un po’di sicurezza. Stolta, tonta sicurezza.

Bastava un briciolo di autostima che rompesse quel velo di timidezza.

Bastava una carezza, una voce gentile ad infonderti coraggio

E avresti scalato le montagne a piè veloce sospinta dalla tua bellezza.

E invece hai vissuto attorniata da livore, da avido disprezzo per quella bellezza che ingenuamente ostentavi.

Occhi puri, la montagna l’hai scalata lo stesso,

Strozzata nei tuoi voli

Hai camminato per vie inestricabili.

Ma continui a camminare e osservi le tappe raggiunte, le cose fatte con amore, le promesse mantenute.

Nessuno è riuscito a soffocare la tua libertà

E respiri pace.

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(Barbara MirandaGioventù, 19 agosto 2020)

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Soffio di stella

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Le mani sugli occhi

che t’abbaglia la luce.

Luce di Eros giallo fiamma

aspro di limone che non brucia.

Oro, spirale su braccia tese

come bandiere di stracci bagnati.

Nastri sono i millenni

memorie di vite dell’altrove

T’ammantano di languida dolcezza

s’ammonticchiano dentro

nell’anima profonda.

E viva, viva, sono ancora viva

viva di luce e di sole

sopravvissuta alle mancate fratellanze, ai dolori e allo scempio

delle acide menzogne.

Viva nel flusso lento e perenne

dell’Amore.

Ironica, mi offro alla cenere

polverizzata dello spazio

come soffio di stella che non vedi.

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Barbara Miranda, Soffio di stella, 16 Novembre 2020

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Catarsi

Polverizzare le immagini del passato

Catarsi

sottile feritoia che t’allaga la tana.

sbalestrato, divaricato a ignote visite

le formidabili sorprese del tempo che resta.

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Barbara Miranda, Catarsi,  3 Dicembre 2020