La scelta, Poesia di Barbara Miranda

La scelta

Travature metalliche s’intrecciano

Lame arrugginite mi sfaldano la pelle

Mentre resto seduta

Sulla banchina di un molo deserto.

Umido contatto con la pece:

Mi son lasciata trastullare

Dal bisbiglio amoroso dei vermi

Perché sapevo, perché ho sempre saputo

Di non avere scelta.

Tuttavia una scelta esiste,

Un’ultima, vana, utopica scelta:

Fuggire

Catarticamente fuggire

Da tutti

Dal fetore delle menzogne

Da me

Dal mondo.

E ruotare le braccia come pale impazzite

E furiosamente dire no

Alla merda

Unica impalcatura degli altrui ideali

E infine deviare ogni sentiero

Perché nessuno più possa raggiungermi

Perché nessuno più possa sporcarmi.

(Barbara Miranda, 22 agosto 1990)