Nuovo di zecca
Ti ho afferrato in apparente volo
Mentre tutti alzavano gli occhi
Per parlare alle tue psichedelie riflesse.
E invece stavi lì seduto
Dicromatico, lievemente affranto
Da quell’antico ricatto
Scolpito nelle tue maschere interne.
Occhi d’insofferenza feroce, sospiri,
Le spalle leggermente incurvate
A tradire nuclei profondi di dolcezza.
Ti ho afferrato in volo carpiato
E con te
Tutti i giorni tuoi ed i miei.
Volitiva,
Ho deviato le nostre casuali direzioni oblique
Per svicolare l’intersezione scorretta,
Il punto morto
L’aporia delle matrioske ermeticamente chiuse,
Di insulsi bozzoli di insetti
Vanamente agghindati di lustrini.
Ti ho afferrato per ucciderti qui, adesso
Perché voglio amarti vivo.
Strapparti fuori da quell’immenso utero
Gravido di pulsazioni eterne che è la morte.
Invertire gli ordini naturali:
Morto/Vivo/Eterno/Nuovo di zecca.
(Barbara Miranda, 03 febbraio 2012)