Nuovo di zecca, Poesia di Barbara Miranda

Nuovo di zecca

Ti ho afferrato in apparente volo

Mentre tutti alzavano gli occhi

Per parlare alle tue psichedelie riflesse.

E invece stavi lì seduto

Dicromatico, lievemente affranto

Da quell’antico ricatto

Scolpito nelle tue maschere interne.

Occhi d’insofferenza feroce, sospiri,

Le spalle leggermente incurvate

A tradire nuclei profondi di dolcezza.

Ti ho afferrato in volo carpiato

E con te

Tutti i giorni tuoi ed i miei.

Volitiva,

Ho deviato le nostre casuali direzioni oblique

Per svicolare l’intersezione scorretta,

Il punto morto

L’aporia delle matrioske ermeticamente chiuse,

Di insulsi bozzoli di insetti

Vanamente agghindati di lustrini.

Ti ho afferrato per ucciderti qui, adesso

Perché voglio amarti vivo.

Strapparti fuori da quell’immenso utero

Gravido di pulsazioni eterne che è la morte.

Invertire gli ordini naturali:

Morto/Vivo/Eterno/Nuovo di zecca.

(Barbara Miranda, 03 febbraio 2012)