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Tra nuvole di fumo
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Tra nuvole di fumo,
la luce di uno schermo distrattamente guardato,
senz’ audio
solo
per continuare,
camminando sui fluidi pensieri disappannati e no
dall’oscurità della notte,
vivo, quando molti dormono,
taluni viaggiano ad alte velocità,
su parole che diventano concretezza
in un lampo tra due universi fusi,
tra lucidi sogni, che mai
come in questi attimi,
sono realtà che dissipa
il disagio vissuto al di là dei confini
dettati dalla logica collettiva.
E mi districo tra ciò che è un adesso
di confort con le ore di un mondo che a breve
si sveglia
mentre io, seppur vigile,
rimango altrove.
È un vivere doppio,
uno, vero, sereno e libero,
l’altro, asfittico, noioso e drammatico.
Io qui non mi stanco,
scrutando arcobaleni
nei molteplici cieli notturni dipinti sul tetto,
sfuggendo alle regole
imposte da un credo che castra, perché è solo qui che esisto per davvero,
dove l’età, il tempo scandito perdono senso
per acquistarne un altro,
diverso,
distante,
consolante.
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(Luisa Mocciaro, Tra nuvole di fumo, )