Indietro non si torna – Poesia di Francesco Augello –

Indietro non si torna

Una leggera discesa, no un aumento, forse una lieve flessione,
ma no, è solo una invocata impressione, non è un’equazione,
lo sanno i cittadini di ogni regione,
lo sanno al Governo, al Quirinale, perfino al Palazzo municipale
è ancora un’altra conta, quella del telegiornale.

Finita la lettura, c’è chi alza lo sguardo, spera,
ma d’un tratto, è di nuovo sera, siamo in piena primavera.
Forse domani, ci saranno meno caduti, ma c’è chi ammonisce:
è solo un altro giorno, non è ancora il tempo del non ritorno.

Un giovane audace, non si dà pace, non accetta alcuna imposizione,
esce fuori sbattendo il portone,
prima due passi, poi altri, molto lenti, pensa come festeggiare la Pasqua del 2020,
in barba alla restrizione sugli eventi.
Da una terrazza adorna, un anziano con una voce roca e profonda: attento, indietro non si torna!
Ed esorta: un ospedale potrebbe far ben sperare, ma i guariti sono meno del totale,
oggi sono 710 in più, ed è uno sconforto che sale su.

In paese, dietro le imposte smosse dal vento, in molti osservano la sottostante via, pensano: quel ragazzo ora è in corsia, l’anziano rammenta le sue urlate parole: non sei forte!
Tu tenti la morte! forse questa la sua sorte?
Dei giorni passati, il giovane rivede la sua disinvoltura,
contro ogni misura, ha febbre, tosse, ha paura!

In stanza, la voce di chi ha vinto la morte, gli auspica pari sorte;
Imprevidente, folle, irriflessivo, adesso agogna po’ di respiro
È fortunato, in medicina di urgenza la morte gli ha concesso clemenza
ha imparato la lezione: cosa vuol dire sapere amare,
ma la morte, no, sa di non poterla spiegare.

Ha vissuto l’emergenza in ospedale, mentre altri, salutando Pasqua, sono in attesa di un funerale;
un gesto da incosciente, che si giustifica nel non sano di mente,
nel perdente, per il quale la morte può essere la migliore opportunità della vita,
ma, va in discesa, non in salita …

È una lezione che hanno appreso gli amici, i parenti,
perfino i levantini, ed anche i vicini,
adesso osserva la luce da una fessura e come tanti giura:
la pandemia la ricorderà per anni,
meglio la quarantena e limitare i danni.


(Francesco Augello, Agrigento, 04.04.2020)

Nota biografica dell’autore
“Francesco Augello, nato ad Agrigento nel 1973, andragogista con un forte background nella divulgazione informatica che sapientemente lega, da sempre, al mondo della tutela dei minori e delle disabilità. Esperto di pedagogia ad orientamento clinico-giuridico-tiflologico, interessato alle dinamiche socio-mediatiche, psico-sociali ed educative, in qualità di saggista collabora dal 2004 con diversi editori e riviste scientifiche. Uno studioso eclettico, stimolato dalla curiosità di sapere, contro una società affetta da una costante manipolazione dell’informazione e dalla “post-verità”, educato alla creatività, capace di mettere a servizio le sue innumerevoli competenze/capacità e, cosa che lo contraddistingue, di trasmetterle con passione e professionalità.


Ascolta i versi recitati dall’autore