Un giorno all’improvviso…, Poesia di Francesco Augello (Una poesia che mette in risalto la “terza regola del controllo sociale” elaborata da Noam Chomsky)

Un giorno all’improvviso…

(Una poesia che mette in risalto la “terza regola del controllo sociale” elaborata da Noam Chomsky)


Ho incontrato una rana ieri pomeriggio

non era ancora il quattro di maggio,

l’ho trovata parecchio triste, a disagio.

Ma dopo un primo momento,

così… adagio, adagio, mi racconta di sua sorella,

del suo triste viaggio.

Allora, io umile chirurgica mascherina,

per meglio comprendere provo a mettermi vicina,

ma lei fissandomi tra le pieghe,

reagisce con sguardo deciso,

dicendomi: non così vicino, non all’improvviso!

Tieniti stretta a quel viso,

nel mio racconto, non preoccuparti,

sarò breve, ma coinciso.

Mi raccontò che sorella rana era nata sapendo nuotare,

ma che non era abituata, per sua natura,

ai pericoli d’alto mare, a ragionare, a lottare.

Poi un giorno all’improvviso,

in balia di un evento preciso,

si ritrovò a saltare, non per caso,

dentro una pentola di rame,

molto bella, si accertò che non fosse una padella,

esclamò: la temperatura è gradevole,

non è stagno, ma non vide l’inganno,

l’acqua in fondo era quella,

una voce la incoraggiò: salta bella!

Una non banale provocazione,

a cui mia sorella non prestò attenzione,

era la voce di una fiammella che rendeva

la temperatura meno rigida e dura,

così sorella rana, ancor più rilassata,

comincio a godersi la strana avventura,

la temperatura non le appariva in salita,

ma in men che non si dica, l’acqua si era già intiepidita,

assai diversa da quella della precedente stagnosa vita.

Pensò proprio come gli umani

al tempo della restrizione,

non ebbe alcuna reazione,

in fondo, aggiunse:

perché spaventarsi, basta adeguarsi!

Ma quel liquido si faceva sempre più caldo,

non era ideale neppure per un bagno;

la temperatura, lentamente, sempre più su…in salita,

oramai sorella rana era indebolita,

non resistette, era già troppo tardi,

la sua vita era finita,

prima di accorgersi di essere stata bollita.

Io, a quel racconto,

pensando alla mia di vita, rimasi basita,

mi sentivo d’un tratto non accettata,

in me, gradualmente, qualcosa tra le pieghe era cambiata,

anche io mi ero abituata, ancora oggi questo mi consola,

 perché non era la sola,

dopo giorni, mesi, anni consecutivi,

capivo che ero stata usata per fini manipolativi.

Come me, tante altre,

costrette ad essere strette a qualche viso,

mascherando ogni sorriso,

facendo attenzione che ci tenessero su,

come quella temperatura sempre in salita,

l’epilogo, contro ogni umano,

mi convinsi che sarebbe stato una triste riuscita,

grazie al principio della rana bollita.

A chiunque la storia della rana

può apparire una novella,

un fare filosofia,

una triste e banale poesia,

ma fatene tesoro,

perché adesso è vostra,

non più mia!

(Francesco AUGELLO, Agrigento, 05/05/2020)

Nota biografica dell’autore
“Francesco Augello, nato ad Agrigento nel 1973, andragogista con un forte background nella divulgazione informatica che sapientemente lega, da sempre, al mondo della tutela dei minori e delle disabilità. Esperto di pedagogia ad orientamento clinico-giuridico–tiflologico, interessato alle dinamiche socio-mediatiche, psicosociali ed educative, in qualità di saggista collabora dal 2004 con diversi editori e riviste scientifiche. Uno studioso eclettico, stimolato dalla curiosità di sapere, contro una società affetta da una costante manipolazione dell’informazione e dalla “post-verità”, educato alla creatività, capace di mettere a servizio le sue innumerevoli competenze/capacità e, cosa che lo contraddistingue, di trasmetterle con passione e professionalità. Nel 2017 ha ricevuto un encomio per i “servizi resi all’ Assessorato per il Territorio e l’Ambiente della Regione Sicilia – per il “supporto dell’attività politico istituzionale connessa all’azione di comunicazione, volta alla promozione e valorizzazione dei parchi regionali, delle riserve delle aree marine protette e delle fattorie didattiche presenti nel territorio della regione siciliana, con particolare attenzione alla formazione di piani – progetti per la fruizione da parte di soggetti diversamente abili, con particolare riguardo ai soggetti ipovedenti”.

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